Il freddo dopo la nevicata di dicembre è stato più forte della voglia di andare a fare qualche foto, ma questa volta sono uscito e sono tornato con questi quattro scatti.
Piazzetta Castello
Le mura
Il Castello
Il torrione Barco
Un inverno in cui la neve, dove si affondava fino al ginocchio, ammorbidiva la città, volava da una cupola dorata all'altra, dava nuova forma alle statue e trasformava i sentieri dei parchi in piste di pattinaggio. A volte cadeva leggera come un pizzo, altre fitta come piume d'oca, e spesso costringeva le berline dei ricchi e potenti a procedere in coda dietro agli spazzaneve. La neve avvolgeva tutto come un manto, che di tanto in tanto si sollevava all'improvviso, permettendo allo sguardo di cogliere il globo luminoso sopra l'Ufficio telegrafico centrale, il carro di Apollo pronto al levarsi in volo dal Bolšoj, uno storione tratteggiato al neon sopra un negozio di alimentari. Le donne, in lunghi cappotti di pelliccia, facevano compere tra le folate e i bambini trascinavano slitte e snowboard, mentre Lenin giaceva nel suo mausoleo, sordo ai mutamenti, protetto dalla neve.
Martin Cruz Smith - Il fantasma di Stalin
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